Per questa casistica, deve essere fatta un’ulteriore diversificazione in funzione della tipologia della captazione, in quanto per i pozzi e per le derivazioni superficiali/sorgenti le procedure per il rilascio della concessione sono leggermente differenti.

Caso 1 - A)      Pozzi

Nell’ambito della procedura per la concessione di una nuova derivazione da pozzo, il Gestore/Comune chiede preliminarmente l’autorizzazione all’escavazione del pozzo alla Provincia. Quest’ultima raccoglie i pareri degli Enti competenti (AATO, ARPA, ASL…), anche tramite la convocazione di apposita Conferenza dei Servizi. Qualora l’escavazione venga autorizzata, il Gestore avvia i lavori per la realizzazione del pozzo e le conseguenti attività funzionali alla verifica della disponibilità della risorsa idrica.

Terminate le opere di escavazione, il Gestore comunica alla Provincia la fine lavori e contestualmente trasmette all’AATO, oltre alla documentazione tecnica sotto elencata, anche gli esiti delle prove di portata. Tali documenti sono funzionali alla convocazione di una CdS o alla richiesta di pareri per la delimitazione della ZdR.

L’Autorità d’Ambito, entro 30 giorni dalla conclusione della raccolta dei pareri necessari (tramite convocazione di una CdS o con apposita richiesta), conclude la propria istruttoria trasmettendo al Comune o ai Comuni ove insiste la ZdR e al Gestore che ha formulato l’istanza di delimitazione della ZdR, la formulazione della “proposta” di delimitazione, sotto forma di Decreto del Dirigente.

Caso 1 - B)       Derivazioni superficiali/Sorgenti

L’Ente Concedente (Provincia/Regione), nell’ambito della procedura attivata per la concessione di nuove derivazioni da acque superficiali o da sorgenti, per acquisire i pareri degli Enti competenti (ARPA, ASL, AATO…) può farne direttamente espressa richiesta oppure convocare un’apposita CdS. Qualora si proceda nel primo modo, l’Ente Concedente, una volta ottenuti tutti i pareri, li trasmette all’AATO. Invece, se si procede attraverso la convocazione di una CdS, contestualmente ad essa l’AATO raccoglie i pareri funzionali alla proposta di individuazione della ZdR.

L’Autorità d’Ambito, entro 30 giorni dalla trasmissione dei pareri o dalla conclusione dei lavori della suddetta CdS, termina la propria istruttoria trasmettendo al Comune o ai Comuni ove insiste la ZdR e al Gestore che ha formulato l’istanza di delimitazione della ZdR, la formulazione della “proposta” di delimitazione sotto forma di Decreto del Dirigente.

In entrambi i casi sopra elencati i Comuni interessati territorialmente dalla ZdR dovranno prendere atto formalmente della proposta dell’AATO tramite apposita D.G.C. o D.C.C., riportando nel provvedimento esplicite indicazioni della ZdR come previsto dall’Art. 14 del R.R. 2/2006 impegnandosi ad attivare la procedura di variante ai propri strumenti urbanistici.

Copia della delibera e del successivo atto di variante al PGT dovrà essere trasmessa all’Autorità d’Ambito e al Settore competente della Provincia o della Regione Lombardia, perché sia acquisita ai fini del rilascio della Concessione.

La documentazione tecnica da produrre assieme con l’istanza deve comprendere:

  1. una relazione tecnica a firma di geologo abilitato contenente gli aspetti geologici, idrogeologici, idrochimici e ambientali, con descrizione degli aspetti urbanistici (previsioni PGT, mappali…) e dell’utilizzo del suolo ricadente nella ZdR (uso agricolo, residenziale…);
  2. proposta di ridelimitazione della ZdR a seguito delle risultanze delle prove effettuate sulla captazione;
  3. appositi elaborati cartografici a scala adeguata riportanti ubicazione e delimitazione dell’area di salvaguardia della derivazione (ZdR e ZTA);
  4. studio di fattibilità con relativo cronoprogramma per la messa in sicurezza o allontanamento dei centri di pericolo eventualmente presenti all’interno della zona di tutela assoluta e di rispetto;
  5. determinazione degli aspetti igienico sanitari da rispettare;
  6. esame degli aspetti gestionali e di controllo della ZdR, ivi compresa la valutazione e il confronto dei costi tra il mantenimento della delimitazione con criterio geometrico (200 m) e della gestione della delimitazione proposta, tenuto conto della mitigazione dei centri di pericolo.
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